Castello di Lucardo

Le mura sull'angolo Nord-Est.
Stemma araldico sull'arco della porta di accesso al borgo.

Lucardo si trova lungo la strada che congiunge S.Casciano a Certaldo, nel cuore della Val d'Elsa.


L'unica porta di accesso.

Ciò che resta dell'antico borgo fortificato di Lucardo si erge sulla cima di un colle della Val d'Elsa ricoperto di vigne e uliveti. L'insediamento è forse il più antico dell'intero comune di Montesperetoli. Il nome deriva dal tedesco Leocard o Liuchard. Già prima del mille (secondo un diploma di Carlo Magno, di dubbia autenticità, addirittura dal 775) il vescovado fiorentino aveva possedimenti in loco come si rileva da un documento nel quale si afferma che la chiesa di San Giusto a Lucardo era tenuta a pagare un tributo di dodici soldi al vescovo di Firenze ogni anno nel giorno si San Giovanni.

La porta vista dall'interno.

Il piccolo castello divenne poi proprietà dei conti Cadolingi di Fucecchio, attraverso la loro Abbadia San Salvatore a Settimo (l'odierna Badia a Settimo vicino Scandicci) e poi dei conti Alberti, che possedevano nella Val d'Elsa anche le celebri località di Semifonte e Pogna/Pogni entrambe distrutte dalle milizie fiorentine nel 1203. Durante quella guerra Lucardo fu risparmiata, non ebbe la stessa fortuna 60 anni dopo quando, dopo la battaglia di Monteaperti, le vittoriose truppe ghibelline entrarono nella guelfa Lucardo mettendo tutto a ferro e fuoco.

Cosa resta del Cassero.

La casa Bellosi/Meiattini

Il borgo dovette subire altri danni al passaggio delle truppe di Arrigo VII che smantellarono sia il suo castello che quello di Santa Maria Novella, posto sul colle limitrofo (oggi ricostruito in stile neo gotico). Nel 15° secolo la località passo' alla famiglia Macchiavelli che arricchì così il suo già vasto patrimonio terriero.

La località è ancora cinta da mura, in molti punti sono le stesse case a formare la cortina muraria con la loro facciata esterna, ha conservato anche l'unica porta di accesso medievale con arco a tutto sesto e resti della difesa aggettante ed è ancora ben identificabile una quadrata torre rompitratta sul fianco della rampa che conduce alla sopracitata porta.

Anche la struttura urbana è quella semplicissima originaria di tutti i borghi murati del Chianti, una piazza di forma irregolare sulla quale si affacciano in cerchio tutti gli edifici, fra i quali emerge un poderoso torrione scapezzato che un tempo fungeva da mastio.
Ai piedi del castello sorge la romanica chiesa di San Martino.